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Italo Calvino

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xenom
view post Posted on 16/10/2007, 15:50




Italo Calvino (Santiago di Cuba, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985) a dette dei prof un mito ma a me fa piuttosto schifo come scrive sarà pur vero che nn scrive in italiano recente ma riesce a rendere anche le parti più emozionanti della palle ...
Oltre hai vari spunti per scuola ultimamente sto leggendo ">Il cavaliere inesinstente" secondo me è una pizza...
Ho letto anche il sentiero dei nidi di ragno che è un po' meglio ma comunque nn mi è piaciuto molto...
Cosa ne pensate voi di questo scrittore classico Italiano ??
Blibliografia
* Il sentiero dei nidi di ragno (1947)
* Ultimo viene il corvo (1949)
* I giovani del Po (1951)
* Taccuini di viaggio in URSS di Italo Calvino (1951)
* Il visconte dimezzato (1952)
* L'entrata in guerra (1954)
* Fiabe italiane (1956)
* Libretto per La panchina, opera di Sergio Liberovici (1956)
* La gran bonaccia delle Antille (1957)
* Il barone rampante (1957)
* Racconti (1958)
* Il cavaliere inesistente (1959)
* I nostri antenati (1960)
* Marcovaldo ovvero Le stagioni in città (1963)
* La giornata di uno scrutatore (1963)
* La speculazione edilizia (1963)
* Le cosmicomiche (1965)
* La nuvola di smog (1965)
* La formica argentina (1965)
* Appunti sulla narrativa come processo combinatorio (1967)
* Ti con zero (1968)
* La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche (1968)
* Il castello dei destini incrociati (1969)
* Gli amori difficili (1970)
* Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino (1970)
* Le città invisibili (1972)
* La taverna dei destini incrociati (1973)
* Autobiografia di uno spettatore (1974)
* Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979)
* Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società (1980)
* Libretto per La Vera Storia, opera di Luciano Berio (1982)
* Palomar (1983)
* Collezione di sabbia (1984)
* Cosmicomiche vecchie e nuove (1984)[/SPOILER]

Biografia

presa da wikipedia naturalmente(buona lettura)

Premessa

Il celebre scrittore italiano Italo Calvino (all'anagrafe Italo Giovanni Calvino Mameli) nacque a Cuba (esattamente a Santiago de Las Vegas, in provincia dell'Avana) il 15 ottobre 1923, dentro a un grande bungalow del coloratissimo giardino botanico tropicale (che allora era diretto dai genitori scienziati: Mario Calvino ed Eva Mameli), il quale attualmente si chiama Istituto di ricerche di agricoltura tropicale Alejandro Humboldt, e ora è gestito dall'Accademia cubana delle scienze. Tale luogo è in Calle 1, nella prima strada a destra, arrivando dall'Avana, all'ingresso del paesino di Santiago de Las Vegas, a pochi chilometri dall'aeroporto internazionale avanero dedicato a Josè Martì... Dopo un uragano che nel 1925 semidistrusse la loro casona-bungalow, i coniugi Calvino-Mameli (dopo una sosta di lavoro a Santiago de Cuba) decisero di ritornare in Italia nel 1926 a Sanremo, in Liguria, dove avevano ereditato una villa con parco... Nel 1943 Italo Calvino andò a fare il partigiano adottando come nome di battaglia "Santiago", in omaggio al paesino cubano ove era nato 20 anni prima... (ricordate la sua bella canzone sulla Resistenza, intitolata "Avevamo 20 anni", musicata da Sergio Liberovici dei torinesi Cantacronache?) ... Nel 1964 lo scrittore tornò all’Avana per sposarsi con la sua compagna argentina-parigina Esther Judith Singer (detta “Chichita”) in un ufficio notarile di Calle Obispo, e con brindisi finale nel bar della piscina del loro "Hotel Avana Libre". In quella occasione egli fu chiamato a fare parte della giuria del Premio Casa Las Americas, e qui conobbe il comandante Ernesto Guevara, al quale poi dedicò due pagine dopo la sua morte in Bolivia, le quali furono pubblicate sul numero speciale dedicato al "Che" della rivista culturale avanera "Casa de Las Americas". (Su questa rivista cubana le due pagine di Calvino sul Che furono pubblicate in spagnolo nel gennaio 1968. Invece in italiano furono pubblicate solo 30 anni dopo, sul numero 1 della rivista della Fondazione Italiana Che Guevara)... Quando a fine 1964 Calvino tornò in Italia, a Torino e a Roma, dove lavorava presso la casa editrice Einaudi come addetto stampa, si attivò per cofondare la Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba. Poi nel 1965 nacque la figlia Giovanna Calvino, la quale 30 anni dopo, fu contattata dalle autorità cubane per dare l’ok ad una lapide che poi fu da lei inaugurata nel 1996 nella casona restaurata, nel giardino botanico di Santiago de Las Vegas, a cura dell’Ambasciata Italiana all’Avana, dell’Oficina de l’Historiador de La Habana e del Comune di Sanremo. Ora in questo bel parco caraibico c'è pure un alberghetto per ricercatori botanici e per giornalisti stranieri. Nel vicino museo municipale (dove vi è la "Sala Calvino" dedicata allo scrittore che qui considerano non solo italiano ma anche cubano) è possibile comperare un bel foto-libro a lui dedicato, stampato a Cuba nell’anno 2000. il cui titolo è “Las dos mitades de Calvino” (cioè: “il Calvino dimezzato”, parafrasando "il Visconte dimezzato"; cioè: metà italiano e metà cubano), di 100 pagine, scritto dal locale poeta-scrittore-musicista-musicologo Helio Orovio, per le Ediciones Union, Ciudad de LaHabana. In questo museo è possibile anche sapere dove sta circuitando a Cuba la bellissima mostra fotografica bilingue sulla vita e sull’opera di Calvino (che sarà presto in Italia) ... Italo Calvino, a causa di un ictus avvenuto a Castiglion della Pescaia, morì all'ospedale di Siena il 19 settembre 1985... Nel 1995, in occasione del decennale della sua morte, all'Avana sorse il comitato promotore (detto dei "calvinisti") Pro-Fondazione-Calvino, sponsorizzato dall'Arci Nazionale di Roma e dall'Ambasciata Italiana all'Avana. Tale Fondazione nel 1996 dette vita al Premio Letterario Biennale Italo Calvino, riservato a giovani talenti cubani, per teatro, poesia, narrativa e saggistica... Ora Italo Calvino riposa nel panoramico e grazioso cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia, in Toscana, di fronte all’Isola d’Elba (a poca distanza dalla villetta dove egli abitava d'estate con la famiglia, prima di morire all'ospedale di Siena)... L'Ambasciata Cubana a Roma sta progettando di attivare due comitati promotori per realizzare un futuro gemellaggio culturale tra le cittadine di Santiago de Las Vegas (a Cuba) e di Castiglione della Pescaia (in Italia), in omaggio a Calvino "Italo", ma anche "Cubano"...

L'infanzia


Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas, Avana, (Cuba) il 15 ottobre 1923, durante un trasferimento dei genitori per motivi di lavoro. Il padre Giacomo, ligure d'origine, è agronomo mentre la madre, (Dorotea) Evelina Mameli, nativa della Sardegna, è biologa. Nel 1926 la famiglia ritorna da Cuba, stabilendosi a Sanremo.

Qui Calvino vive la sua infanzia, che egli ricorda spensierata nel clima amorevole di una famiglia dedita alle attività scientifiche ed alla ricerca. Il padre dirige la stazione sperimentale di floricoltura "Orazio Raimondo" di San Remo, mentre la madre collabora con l’Istituto di botanica dell'Università di Pavia. Il periodo fascista non sembra sulle prime segnare in modo particolare la sua personalità né sconvolgere la serenità familiare di quegli anni. Nonostante i genitori siano intimamente e culturalmente contrari al "Regime", la loro posizione (socialista lei, tendenzialmente anarchico lui) sfuma dentro una generale condanna della politica.

Nel 1927 frequenta l'asilo infantile St.George College. Il primo vero contatto con la cultura fascista è vissuto da Calvino negli anni tra il 1929 ed il 1933, quando non può sottrarsi all'esperienza di diventare balilla, obbligo scolastico esteso anche alle scuole valdesi frequentate dal piccolo Italo.

Nel 1934 inizia la frequentazione del ginnasio-liceo "G.D. Cassini", dove coltiva l'amicizia con Eugenio Curia, che più tardi diverrà un importante rapporto per la sua crescita letteraria e politica.

La famiglia Calvino non ha una fede religiosa, e per quei tempi manifestare apertamente un certo atteggiamento agnostico costava almeno l'appellativo di "anticonformisti". Segno che Calvino ricorderà poi quale elemento di formazione importante, per averlo presto svezzato ai sentimenti della tolleranza e della diversità, con la conseguenza di predisporlo al costante confronto con le ragioni dell'"altro".

Sono questi i semi culturali e storici di quella formazione che il giovane Calvino più tardi tradurrà in una scrittura capace di spaziare dalla saggistica politica a quella letteraria e teatrale; dal racconto impegnato, a quello ironico e umoristico; dalla pungente critica sociale, alla sceneggiatura di testi teatrali, finanche alla composizione di testi per poesie.

Ma proprio quando l'età gli darebbe occasione di gustare appieno quella grande ricchezza cosmopolita e culturale che si addensa nel circondario di Sanremo in quegli anni, la guerra sconvolge la serena vita di provincia. Destina Calvino ad una serie di vicissitudini, dai toni anche drammatici, capaci però di saldarsi con l'apertura di vedute già matura nel fisico, forgiando così l'impegno politico e storico che Calvino esprimerà in forma di partecipazione e di scrittura.

Gli anni della guerra

Tra il 1941 e 1942, dopo aver completato gli studi liceali, si trasferisce a Torino e si iscrive alla facoltà di Agraria. Mentre prepara e sostiene gli esami dei primi anni, superati poi con successo ma senza convinzione, Calvino coltiva quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la letteratura, il cinema, il teatro. Scrive La commedia della gente, un lavoro teatrale per un concorso letterario e Pazzo io o pazzi gli altri che presenterà alla casa editrice Einaudi ma senza successo.

L'ambiente culturale di Torino, che Calvino frequenta assiduamente, ed i fermenti politici di contrapposizione al regime, più che mai vivi nel capoluogo piemontese, fondono in lui letteratura e politica. Grazie all'amicizia ed ai suggerimenti di Eugenio Scalfari (già suo compagno al liceo), focalizza i suoi interessi sugli aspetti etici e sociali che coltiva nelle letture di Huizinga, Montale, Vittorini, Pisacane. Nel 1943 si trasferisce alla facoltà di Agraria e Forestale di Firenze, dove sostiene pochi esami.

Il 9 agosto 1943 ritorna a Sanremo. L'8 settembre trova Calvino renitente alla leva. Contrario ad aderire alla Repubblica di Salò, trascorre un breve periodo nascosto e solitario a Sanremo, momento in cui approfondisce ulteriormente il canovaccio politico-sociale della sua passione letteraria. La definitiva scelta per la clandestinità matura più per questioni affettive ed emozionali che per persuasione politica. All'indomani dell'uccisione del giovane medico partigiano Felice Cascione per mano fascista, Calvino aderisce assieme al fratello Floriano,alla seconda divisione d'assalto partigiana "Garibaldi" intitolata allo stesso Cascione. In verità, egli si definisce un anarchico, ma in quegli anni di clandestinità impara ad ammirare gli esiti positivi dell'organizzazione partigiana comunista ed il coraggio che la genuina persuasione politica irradia, allorché è scelta convinta. Nel marzo del 1945, quando ormai gli alleati sono in Italia, Calvino è protagonista attivo nella battaglia di Baiardo, una delle ultime battaglie partigiane. Ricorderà l'evento nel racconto Ricordo di una battaglia, scritto nel 1974. (Il suo nome da partigiano era "Santiago", dal nome del paesino cubano - Santiago de Las Vegas, vicino all'Avana - dove egli era nato 20 anni prima).

L'impegno politico e culturale

, mentre la sua inclinazione anarchica e libertaria non affievolisce, in lui va costruendosi un'ampia e complessa visione del mondo che non cede a semplificazioni politiche e sociali. Non esalta l'idea comunista sotto il profilo culturale e filosofico. Matura, ciononostante, l'esigenza di organizzare forme politiche e strutture sociali a difesa dei diritti, della dignità umana e della libertà. Con questo spirito aderisce al P.C.I. e ne diviene attivista e quadro, esprimendo la sua partecipazione con interventi di carattere politico e sociale, su quotidiani e periodici culturali, oltre che nelle sedi istituzionali del partito.

Si iscrive alla Facoltà di lettere di Torino, accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Conosce Cesare Pavese che diverrà guida culturale ed umana, oltre che "primo lettore" delle sue opere. Scrive Angoscia in caserma ed inizia una collaborazione con Il Politecnico, periodico diretto da Elio Vittorini. Tra il '46 ed il '47 compone Campo di mine, vincitore di un concorso letterario indetto da "L'Unità", ed una serie di racconti che saranno poi messi assieme ne Ultimo viene il corvo pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 dicembre del 1946, per concorrere al Premio Mondadori per un inedito, scrive il primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno. Dopo la laurea nel 1947, che consegue con una tesi su Joseph Conrad, inizia una collaborazione con l'Einaudi, curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale nelle attività di Calvino, anche se talvolta intermittente ma ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti. Durerà fino al 1961, momento in cui si trasformerà in "consulenza editoriale esterna".

Le attività culturali si intensificano assieme alle conoscenze personali. Frequenta Vittorini, Natalia Ginzburg, Delio Cantimori, Franco Venturi, Norberto Bobbio, Felice Balbo. Collabora con "l'Unità" e con "Rinascita". Nel 1949 viene pubblicato Ultimo viene il corvo e resta inedito Il bianco Veliero. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui "Officina", "Cultura e realtà", "Cinema Nuovo", "Botteghe Oscure", "Paragone", oltre che su "Il Politecnico" di Vittorini già citato. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui La formica argentina e le prime novelle di Marcovaldo.

Nel mese di agosto del 1950 Cesare Pavese si suicida e Calvino perde l'amico e maestro, oltre che il suo "primo lettore". Ne rimane sconvolto poiché Pavese era da lui vissuto come uomo forte di carattere e di temperamento risoluto. Gli resta il profondo rammarico per non aver intuito il dramma dell'amico.

I suoi viaggi sporadici si infittiscono e nel 1951 visita l'Unione Sovietica per un paio di mesi, dandone puntuale resoconto nel Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino, con cui vince il premio Saint Vincent. Scrive il romanzo I giovani del Po e, quasi di getto, Il visconte dimezzato.

Tra il '53 ed il '54 tenta un romanzo di ampio respiro che resterà inedito La collana della regina, mentre lavora assiduamente ad un progetto nuovo che lo appassiona particolarmente. Si tratta delle Fiabe italiane, rimaneggiamento e raccolta di antiche fiabe popolari, pubblicate nel novembre del 1956.

Sul versante dell'impegno politico, l'idea di società maturata con gli anni non delude il suo spirito anarchico e libertario, anzi lo arricchisce e lo caratterizza nella forma di precisi interventi critici in occasione del XX Congresso del PCUS del 1956. Calvino esprime il dissenso per certi aspetti che la politica sovietica va prendendo, soprattutto in ragione della libera espressione e circa l'importanza della forma democratica. Ma non risparmia critiche neppure ad una certa chiusura culturale dei dirigenti del PCI, né a a talune pratiche interne all'apparato. L'idea di un nuovo PCI riformato e rifondato, che ispira Calvino, è dichiaratamente di matrice giolittiana. La disillusione è però incolmabile solo pochi mesi dopo il Congresso, quando l'armata rossa invade la Polonia. Con i fatti di Poznan e Budapest matura in Calvino la decisione di abbandonare il partito.

Il 1° agosto 1957 formalizzerà con una lettera al Comitato Federale di Torino le proprie dimissioni, seguite a quelle di Antonio Giolitti. Spesso interviene su una rivista di intellettuali dissidenti "Città aperta", a conferma che l'amarezza maturata a seguito di certe scelte del partito non degrada in qualunquismo, ma si fa critica puntuale e propositiva.

La maturità artistica

Continua a scrivere ed a viaggiare e fonda con Vittorini "Il Menabò". Tra il '58 ed il '62 pubblica La gallina di reparto, La nuvola di smog e l'antologia Racconti. Sulla rivista culturale "Contacronache" scrive testi di canzoni: Canzone triste, Dove vola l’avvoltoio, Oltre il ponte, Sul verde fiume Po. Nel 1959 pubblica il romanzo Il cavaliere inesistente e parte per un viaggio negli Stati Uniti, esperienza che diverrà soggetto del racconto inedito Un ottimista in America . Escono su "Il Menabò" il saggio La sfida al labirinto ed il racconto La strada di San Giovanni.

La sua fama è ormai affermata. Spesso è chiamato per conferenze e dibattiti in ogni parte d'Europa. Nell'isola di Maiorca riceve il premio internazionale Formentor. Nel 1962, in occasione di un ciclo di incontri letterari, conosce a Parigi la sua futura moglie, la traduttrice argentina Esther Juthit Singer, detta Chiquita, che sposerà a L'Avana il 19 febbraio del 1964. A Cuba ha anche occasione di incontrare Ernesto Che Guevara. Torna in Italia e si stabilisce a Roma con la moglie ed il figlio di lei Marcello Weil.

Nasce in quegli anni il gruppo '63, corrente letteraria neoavanguardista, che Calvino segue con interesse pur senza condividerne l'impostazione di fondo. Pubblica i racconti La giornata di uno scrutatore e Speculazione edilizia. A fine '64 vanno in stampa le prime cosmicomiche La distanza della Luna, Sul far del giorno, Un segno nello spazio, Tutto in punto. Poco dopo pubblica Il barone rampante ed il dittico La nuvola di smog - La Formica argentina.

Il 12 febbraio del 1966 muore l'amico Elio Vittorini, al quale dedica il saggio Vittorini: progettazione e letteratura. Calvino traccia nel saggio il pensiero d'un intellettuale aperto e fiducioso, in dissonanza col pessimismo letterario di quegli anni, della decadenza e della crisi. All'indomani della morte di Vittorini, Calvino inaugura un periodo di meditazione, necessario forse ad elaborare il proprio vissuto, distante dal frastuono delle città e della vita pubblica. Così egli descrive il cambiamento: Lo stendhalismo, che era stata la filosofia pratica della mia giovinezza, a un certo punto è finito. Forse è solo un processo del metabolismo, una cosa che viene con l'età, ero stato giovane a lungo, forse troppo, tutt'a un tratto ho sentito che doveva incominciare la vecchiaia, sì proprio la vecchiaia, sperando magari di allungare la vecchiaia cominciandola prima.

Nel 1967 si trasferisce a Parigi assieme alla famiglia. Segue il dibattito culturale francese ma conduce una vita pressoché in disparte, pur frequentando alcuni intellettuali parigini come Georges Perec, François Le Lionnais, Jacques Roubaud, Paul Fournel, Raymond Queneau. Di quest'ultimo traduce I fiori blu, da cui la letteratura del maturo Calvino trarrà gli aspetti più umoristici ed i riferimenti cosmologici. Approfondisce la sua passione per le materie scientifiche e per il gioco combinatorio. I frutti di questo nuovo arricchimento già si manifestano nella raccolta di racconti Ti con zero, vincitore del Premio Viareggio 1968. Premio che però Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali manifestazioni letterarie semplice espressione retorica, anche se, successivamente, accetterà altri premi letterari. Pubblica la prima edizione dell'antologia scolastica La lettura. Assieme a Guido Neri, Gianni Celati ed altri intellettuali, lavora al progetto per la realizzazione di una rivista sociale e letteraria a larga diffusione, destinata al grande pubblico.

Pur non condividendo l'ideologia di fondo del sessantotto francese, Calvino è particolarmente attratto ed affascinato dal valore utopico disseminato di certe rivendicazioni del movimento studentesco e sociale. Tra il '69 ed il '73 lavora ad alcuni progetti letterari e pubblica racconti e saggi su diverse riviste. Escono il racconto I tarocchi ed i saggi Osservare e descrivere e Problema da risolvere, pubblicati nella nuova edizione del testo scolastico La lettura.

Nel 1971 scrive Gli amori difficili per la collana "Centopagine" della Einaudi. Nel 1972 vince il Premio Feltrinelli conferito dalla Accademia nazionale dei Lincei, pubblica Le città invisibili che sarà finalista al XXIII Premio Pozzale 1974 per la letteratura. In quell'anno inizia anche una collaborazione con il "Corriere della Sera" che durerà fino al 1979, quando inaugura la serie di racconti del signor Palomar. Pubblica due lavori autobiografici, il primo, Ricordo di una battaglia, rievoca la dura ed umanamente ricca esperienza da partigiano. L'altro, Autobiografia di uno spettatore, particolare sguardo di Calvino sul cinema, diventa prefazione a Quattro film di Federico Fellini.

Nel mese di maggio del 1975 inizia un altro periodo di intensi viaggi. A maggio è in Iran dove, per conto della RAI, cura la preparazione di un programma radiofonico. L'anno successivo si reca negli USA, in Messico ed in Giappone, per una serie di incontri e di conferenze. Il signor Palomar in Giappone, racconto che pubblica nelle colonne del Corriere della sera, s'ispira a quei viaggi. A Vienna, nel 1976, viene insignito d'un importante premio letterario europeo, dal Ministero dell'Istruzione austriaco.

Nel 1979 pubblica Se una notte d'inverno un viaggiatore ed inizia la sua collaborazione con il giornale "La Repubblica". Chiude quasi completamente il suoi interventi di carattere politico e sociale, con l'amaro articolo L'apologo sull'onestà nel paese dei corrotti, pubblicato l'anno successivo sul quotidiano diretto da Eugenio Scalfari.

Gli anni '80 vedono Calvino, ritornato a Roma con la famiglia, prevalentemente alla ricerca lungo quel territorio che è il punto di confine tra letteratura e scienze, sempre ispirato all'amico francese Queneau. Ne cura l'opera Segni cifre e lettere e ne traduce la Piccola cosmologia portatile, redigendone anche la guida. S'impegna altresì nella stesura di testi teatrali, dove tenta d'inserire l'arte cosmologica e combinatoria.

Nel 1983 esce Palomar pubblicato da Einaudi. Per la casa editrice torinese cura anche l'introduzione ad America di Franz Kafka. A causa della seria crisi in cui versa l'Einaudi, nel 1984 è costretto a pubblicare presso Garzanti Collezioni di sabbia e Cosmicomiche vecchie e nuove.

Nel 1985, durante l'estate, Calvino lavora ad una serie di conferenze (Lezioni americane, pubblicate postume) che avrebbe dovuto tenere presso l'Università di Harvard. Colto da ictus il 6 settembre a Castiglione della Pescaia, viene ricoverato all'ospedale Santa Maria della Scala di Siena dove muore nella notte tra il 18 e il 19 settembre.

Se lo volete leggere da wikipedia ecco il link
http://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Calvino

Edited by Irene90 - 16/10/2007, 23:03
 
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*life*
view post Posted on 16/10/2007, 17:44




Io, mi vergogno a dirlo :uffi: non ho ancora letto nulla di Calvino
 
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xenom
view post Posted on 16/10/2007, 18:27




meglio per te :XD:
 
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Irene90
view post Posted on 16/10/2007, 22:13




secondo me Calvino è assolutamente geniale... :love: ... è bravissimo! Ho letto "il sentiero dei nidi di ragno", ma non me ne ricordo molto, questo vuol dire che non mi è piaciuto un granchè... invece ricordo benissimo "il cavaliere inesistente" :love: scusa se ti vado contro, xenom, però a me è piaciuto tanto! :) secondo me non è palloso... è strano. è geniale! :) Ogni personaggio, come per Peter Pan (anzi di più) ha un significato, rappresenta una certa tipologia umana e affascinante a modo suo... è veramente molto introspettivo e ogni personaggio è perfettamente caratterizzato! è bello il fatto dell'antitesi tra Agilulfo (il cavaliere inesistente) e Gurdulù... il primo NON c'è ma pensa di esserci, mentre Gurdulù ESISTE ma non lo sa... la scena a cui penso che tu ti riferisca, quella della notte passata tra la dama (Priscilla? :why?: ) e Agilulfo, vero? quella è una delle più intense scene della storia... Agilulfo non può FISICAMENTE fare niente con lei - perchè non c'è - però la conquista e riesce a non farsi fregare (perchè è quello il suo vero intento...) e poi per scena erotica non ti basta quella di Gurdulù, che si fa tutte le damigelle??? (sempre in antitesi con il protagonista :P )
A me piace tanto la donna spadaccina... non ricordo il nome!

cmq ho letto anche Marcovaldo.. assolutamente GENIALE! fa ridere ma anche riflettere... questa è la bellezza di Calvino! :) è uno degli autori contemporanei italiani che preferisco in assoluto, la letteratura contemporanea italiana non mi piace molto, a dire il vero...
 
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trilly994
view post Posted on 17/10/2007, 12:47




io ho letto Marcovaldo
 
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Irene90
view post Posted on 17/10/2007, 12:55




e ti è piaciuto? :)
 
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xenom
view post Posted on 17/10/2007, 13:35




hai ragione dipende dai punti vista a me nn piacciono questo tipo di libri con una parte introspettiva
 
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trilly994
view post Posted on 18/10/2007, 15:17




bellissimo e spassoso
 
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xenom
view post Posted on 18/10/2007, 15:20




hai ragione forse è l'unico carino
 
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_Xander_
view post Posted on 18/3/2008, 23:00




mi è veramente piaciuto come commenta il (bellissimo) poema di Ariosto L'Orlando Furioso....nn ho letto altro xk nn m piace leggere ma cmq...me gusta mucho
 
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Irene90
view post Posted on 18/3/2008, 23:20




ehhe calvino non tradisce mai ;) ;) a me piace molto il suo stile!!!!!!! Marcovaldo e il Cavaliere inesistente sono state due divertentissime letture :) E mi è piacuto anche il sentiero dei nidi di ragno ;)
 
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_Xander_
view post Posted on 18/3/2008, 23:57




se mai m salira la scimmia di leggere calvino leggero qll k è piaciuto a te ire, nn so why ma m ispira ^^
 
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Irene90
view post Posted on 19/3/2008, 13:59




il sentiero dei nidi di ragno è sui partigiani e la guerra, quindi forse può essere più adatto a te visto che sei un uomo ;) però Marcovaldo è divertente (e stupido :P - anche se molto profondo, in superficie è una lettura divertente ;) ), e il cavaliere inesistente... strano, divertente, ma anche profondo!!!!! però questa profondità va "scavata", diciamo... in primo luogo si notano solo i primi due aaggettivi :P
 
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12 replies since 16/10/2007, 15:50   1916 views
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