Amo Pirandello!
Per due semplici motivi: è un genio e ha totalmente ragione!
Il suo pensiero riguardante l'esistenza dell'uomo mi trova totalmente d'accordo. Esistenza condizionata inesorabilmente dalle maschere che tutti noi da sempre indossiamo, dalle costrizioni della vita, dalle forme che essa ci impone e che ci impediscono il suo regolare e libero flusso.
E tutto è condensato nelle sue due opere principali è più famose:
Uno, nessuno e centomila, che rappresenta la vera angoscia dell'uomo condizionato inevitabilmente dal fondamento della nostra esistenza, il giudizio degli altri, e, naturalmente,
Il fu Mattia Pascal.
Io lo lessi nell'estate della quarta liceo e fu uno della poche letture forzate che ricordo con grande gioia! Che romanzo fantastico! Che entra nell'animo umano in maniera semplice e diretta... E indica fin dove possa arrivare il pensiero umano, se costretto in un mondo che è diventato gabbia, che non val più la pena di essere considerato e vissuto. Poi Pirandello nel finale ci regala, a mio avviso, alcune fra le pagine più belle della storia della letteratura italiana.
Lessi per lavori teatrali anche alcuni dei suoi numerosi testi regalati alla drammaturgia, oltre a uno, nessuno e centomila, e mi piacque tantissimo
Così è (se vi pare), altra grande riflessione sull'immagine e su ciò che gli altri dicono di noi.
Lo vidi anche a teatro, insieme a
Il berretto a sonagli e proprio al Fu Mattia, ma non rimasi purtroppo esaltato da nessuno dei tre.
Visione della vita molto pessimistica, naturalmente. "Un soggiorno involontario sulla terra", così ha definito la sua esistenza. Ma estremamente vero e corrispondente a realtà. Ed è per questo che amo quel grande letterato, perchè il suo pensiero sarà sempre clamorosamente odierno.