_ A Clockwork Orange Forum _

Analisi del nostro Affezionatissimo, Psicologia di Alex...*ç*

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Irene90
view post Posted on 18/8/2008, 10:17 by: Irene90




Ecco dei passi tratto da un lunghissimo articolo trovato in rete!!!!!

CITAZIONE
Alex e i drughi discendono dalla cultura beat americana, da quella contestazione globale del sistema che si esprimeva nell'agire eversivo delle bande di The Wild One (Il selvaggio, Benedek 1954) o nell'insofferenza verso il mondo adulto dei personaggi di Rebel Without a Cause (Gioventu' bruciata, Ray 1955) e di East of Eden (Oltre l'Eden, Kazan 1955). Il romanzo di Burgess, edito nel 1962, nasce a ridosso di quella cultura alternativa degli anni cinquanta. Clockwork di K e' il suo film piu' fedele e aderente alla fonte letteraria (non solo rispetta la concatenazione degli eventi ma spesso ripropone puntigliosamente i medesimi dialoghi); solo nell'ambientazione il cineasta sposta la vicenda in un futuro astratto, minimizzando i rapporti con la cultura beat, cosi' come l'aver modificato radicalmente l'eta' di Alex (nel romanzo si tratta di un quindicenne) rimuove dal film la tematica del ribellismo adolescenziale. Per K Alex e' un erede dell'ominide di 2001 che si compiace del proprio talento per la violenza; e' un essere vitale ma infantile e in fondo stupido poiche' utilizza la violenza semplicemente per gioco, per noia, senza saperla canalizzare in un progetto "evolutivo". La sua esistenza priva di connessioni con la societa' organizzata lo rende un emarginato non molto differente dal barbone che pesta all'inizio del film. Come per numerosi protagonisti di altre pellicole kubrickiane, l' "attivita" ludica e truculenta di Alex appare prigioniera di una dimensione infantile e caricaturale: come il rapinatore di The Killing Alex indossa maschere; come gli "adolescenziali" militari del Pentagono (Strangelove) egli associa violenza e pulsione sessuale; come il subdolo Quilty (Lolita), il folle Jack (Shining) e i marines compagni di Joker (Full Metal Jacket) fa sfoggio di un linguaggio fantasioso e bizzarro. D'altronde la Londra del fondale e' una citta' invisibile: i drughi agiscono di notte e in localita' marginali o periferiche, segnale importante della loro separatezza dal contesto sociale. Il loro rapportarsi con il contesto diviene allora meramente sadico-distruttivo, al solo scopo di superare una noia interiore attraverso un soddisfacimento immediato dei propri istinti primari: droga al Korova Milk Bar (Droogs/drughi evoca Drug/droga; Milk allude ancora alla condizione infantile di Alex, "allattato" con latte drogato da compiacenti manichini "materni"), sesso mediante stupri e ultraviolenza, entrambi finalizzati ad affermare la propria forza sull'altro, traendone godimento. Ma la "carriera" del nuovo branco non poteva che essere breve: si tratta di lupi solitari, non particolarmente intelligenti, né bene organizzati e soprattutto non “fusi” in un gruppo coeso. In fondo Alex viene tradito dai suoi drughi (e arrestato) poiche' ha fallito nello scontro interno, non essendo riuscito ad affermare completamente la propria volonta' sui gregari e quindi ne paga le conseguenze. Alex si rivela insomma un debole. Il quinto "branco" del cinema kubrickiano si disgrega quasi subito (alla fine del primo capitolo di un film articolato in tre parti, come il testo di Burgess) poiche' manca della severa, gerarchica disciplina che animava i primi tre (Fear, The Killing e Strangelove), seppure anch'essi minati al loro interno da elementi di instabilita' i quali costituivano la causa principale della loro totale o parziale (Fear) sconfitta.

CITAZIONE
La seconda parte esordisce con il pestaggio di Alex, il suo internamento in prigione dove la violenza dello Stato, raffigurata dal capoguardia dalle fattezze hitleriane, tenta di spogliare Alex della sua personalita' e di farne un individuo passivo e rassegnato (tale tematica, ora solo annunciata, trovera' ampio sviluppo nella prima parte di Full Metal Jacket). Ma il carattere di Alex resiste, simula condiscendenza e studia il modo migliore per uscire dal suo stato di sottomissione. Fondamentale risulta la sequenza delle fantasie indotte dalle letture bibliche, sequenza nella quale, travestito da centurione romano, sogna di frustare a sangue Gesu': e' un nuovo tassello dell'insofferenza di K verso l'illusione cristiana. Come in Beethoven, anche nella Bibbia Alex e' sedotto dalle componenti prevaricatrici, non riuscendo a comprendere il carattere remissivo e rinunciatario della fede cristiana; e K sembra dargli ragione.

CITAZIONE
Il trattamento Ludovico, la via di fuga abilmente guadagnata dal giovane, viene spiegata ad Alex dal cappellano all'interno della biblioteca: il fondale composto da libri, ovvero da una Cultura che nella sua maggioranza assolve a una funzione ora compiacente, ora servile nei confronti del Potere, allude (qui come nei finali di Paths e Eyes) alla cura Ludovico quale prodotto della classe dominante. Il trattamento pero' si rivela un fallimento sotto ogni aspetto. La sua disumanita' finisce col ritorcersi contro i suoi artefici: privare (mediante un procedimento pavloviano) di ogni atteggiamento aggressivo un criminale finisce con il porlo in balia della violenza altrui; il carnefice diviene una povera vittima, attivando così un'ondata di simpatia nei suoi confronti (dopo il tentato suicidio) e di irritazione e paura nei confronti di quei metodi e dei loro fautori. Inoltre lo shock conseguente al volo dalla finestra della casa dello scrittore ripristina il carattere originale di Alex, chiarendo quanto sia difficile indurre una trasformazione radicale in un individuo, trasformazione che richiederebbe una vera e propria modificazione del suo patrimonio genetico (con buona pace degli assertori dell’origine “ambientale” degli atteggiamenti criminali). Il ministro capisce il proprio scacco e abilmente sfrutta la nuova situazione al meglio: soccorre pubblicamente il martoriato Alex, mentre segretamente stringe un patto di collaborazione con lui. Così Alex "evolve" e trova lavoro: come gia' i suoi ex drughi, ora sinistri poliziotti, anche il giovane criminale porra' al servizio del sistema le sua crudele forza, forse diverrà un ottimo elemento dei servizi segreti, per i molti lavori sporchi necessari a un sistema politico per mantenersi in vita. Lo sciagurato Alex e' diventato un pò più grande: "allattato" dal seno "materno" dei manichini del Korova Milk Bar all'inizio del suo "romanzo di formazione", concludera' il suo viaggio "imboccato" dal paterno ministro. Superata la fase delle inutili brutalita' adolescenziali egli entra nel piu' vasto e significativo universo della violenza legale (d'altronde la seconda parte inizia proprio con il pestaggio di Alex da parte dei poliziotti, conferma della simmetrica contrapposizione esistente tra violenza illegale e legale). Ricordando Hobbes Freud scriveva: "la vita umana in comune e' resa possibile in primo luogo se si afferma una maggioranza piu' forte di ogni singolo e tale da restare unita contro ogni singolo. Il potere di questa comunita' si oppone allora come "diritto" al potere del singolo, che viene condannato come "forza bruta”. Questa sostituzione del potere della comunita' a quello del singolo e' il passo decisivo verso la civiltà ". (Il disagio della civilà, 1929). La trasformazione "civile" di Alex si e' dunque compiuta: ora è entrato a far parte (seppure in posizione defilata e servile) della cerchia dei potenti. Lo scellerato patto è "festeggiato" ancora una volta da un uso sarcastico della Nona sinfonia beethoveniana.

CITAZIONE
Il protagonista, simbolo di una forza naturale pura, "preculturale", infatti disprezza la visione cristiana come qualcosa di innaturale: nel geniale "videoclip" sulla nona di Beethoven un Alex vampiro deride le grottesche statuette di un Cristo ballerino con il pugno (marxista?) alzato.

Si esigono commenti :)
 
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